.: Gelo :.

Inverno. Un grado sopra lo zero quando tutto va bene. Strade già vuote alle otto di sera. Alberi spogli.
Case illuminate, di dentro, ma anche di fuori a causa dell’imminenza delle feste natalizie. Riscaldamenti al massimo della potenza, comignoli che buttano fuori fumi su fumi.
Il vecchio signor Alberto, ormai settantenne, mio barbiere di fiducia nonostante la mano tremante, anzi… grazie alla mano tremante si è guadagnato il diritto ad essere l’unica persona, oltre me stesso, ad avere il potere di radermi, ha voglia di parlare, sul marciapiede deserto mentre rincasa.
"Sa, Alex", continua da 4 anni a darmi del "Lei", nonostante potrebbe essere mio nonno, "da quando venni qui, 54 anni fa, da quella stessa Napoli da cui viene Lei, quante cose sono cambiate…"
"C’è più traffico, immagino..", rispondo.
"No mica è solo il traffico. Vede questi palazzi?"
"Immagino che all’epoca non ci fossero…"
"Esatto… era tutto un prato. Anche quella strada non c’era mica! Era prato! E lì invece, immagini.. c’erano tutti alberi di ciliegi…"
Mi fa venire in mente "Il vecchio e il bambino" di Guccini e, anche se oramai non posso più essere considerato un bambino sotto nessun punto di vista, mi viene quasi da dirgli quel fatidico: "Mi piaccion le fiabe, raccontane altre", che di solito mi scatena le lacrime.
Per trattenermi cambio discorso: "Anche la gente è cambiata?"
Ci pensa un po’ su, resta interdetto. Mi meraviglio che non abbia la risposta pronta. Si guarda attorno, ci riflette e poi mi dice: "Non del tutto!"
Non nascondo il mio stupore. E’ un classico per noi sentire gli anziani dire "la gente non è più quella di una volta".
Mi racconta delle spiegazioni. "Una volta", attacca, "c’erano i binari del tram della Prenestina, e dopo Villa Gordiani c’era il nulla, con poche case molto più sparse di ora. Mica c’era Tor de’ Schiavi affollata come ora, il ponte sulla ferrovia a via Serenissima era un ponticello mica uno scavalcavia come ora… mica c’era la Collatina e tutto il resto. Centocelle c’era già, ma non era come ora era… piccola, ed era più distante. C’era il tram e c’era la campagna attorno alla strada con poche case. Insomma come dire.. era periferia. Ora non è più periferia. Ora è città…"
"Me ne sono accorto che non è periferia… me ne sono accorto dal costo degli affitti".
Ride con un po’ di amarezza, lui che per tutta la vita non è riuscito a comperare un appartamento neanche con il mutuo, poi prosegue.
"La gente.. come dire era triste. Triste perchè non c’era nulla da fare, ci si annoiava."
"Beh? Trova che la gente non sia cambiata del tutto?"
"No!", risponde deciso, "Ora questo è un quartiere vivo, vivissimo, pieno di luci, di traffico, di negozi, di locali. Ma la gente è triste lo stesso. Guardi, signor Alex, li guardi bene in faccia domani mattina: si annoiano lo stesso!"
"Sì.. ho già avuto modo di notare…"
"Cosa farà stasera, signor Alex? Lei non mi sembra persona da annoiarsi…"
"Infatti… passerò la serata a leggere ed a scrivere…"
"Lo dico sempre alle mie figlie… e loro leggono molto e l’ultima scrive anche, tutte quelle cose strane che però Lei, signor Alex, riesce a capire…"
Lui tiene moltissimo a quelle tre figlie che sono state il grande scopo della sua vita. Le prime due, come lui stesso esclama con orgoglio, hanno preso l’arte da papà, ed ora gestiscono un’attivita di coiffeur in un quartiere molto ricco, professioniste affermate nel settore. Ma la terza, la più piccola, è stata il suo cruccio di padre, aveva strane idee per la testa. Si è laureata in Fisica ed il signor Alberto, con la sua ferrea mentalità da artigiano, ogni volta che mi incontra mi pone sempre la stessa domanda: "Signor Alex! Mia figlia si è specializzata e ha fatto la tesi in ottica… ma dico io… c’è bisogno della laurea in Fisica per imparare a fare gli occhiali?"
La stretta di mano con la quale ci salutiamo è come al solito delle più calorose. Una stretta di mano che da sola basta a generare calore e mitigare una gelida sera di dicembre.

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19 risposte a .: Gelo :.

  1. carmen_asteria ha detto:

    mi sono commossa…sara’ lo spirito del natale che mi intenerisce il cuore???
    bha!

  2. ilpizzo ha detto:

    Se non hai niente ti annoi perche’ non c’e’ niente da fare; se hai troppo ti annoi perche’ non sai decidere cosa fare.
    Alla fine la maggior parte delle persone si lamentano in continuazione, se impiegassero le stesse energie e lo stesso tempo per pensare, qualcosa da fare lo troverebbero di sicuro.

    Buona giornata

  3. santamargherita ha detto:

    @Alex condivido pienamente….speriamo rimanga tale

  4. CompagnaSpa ha detto:

    Un post davvero toccante!
    Non trovo le parole per dire altro.

    Una buona giornata!

  5. storie ha detto:

    Ricercare il dialogo e la conversazione con persone di una certa puo essere davvero emozionante. Hanno una loro saggezza di vita vissuta e molto spesso sono propensi al dialogo con i giovani sui tempi passati.

    Ricordo un conversazione di due anni fa prima di Natale con un nonnetto di origini venete. Occhi liquidi e vivissimi. Mi ha raccontato delle due guerre, che aveva purtroppo vissuto entrambe. Ha cantanto quasi senza voce una canzone, quella che cantava con i compagni sul Piave… Fu emozionantissimo. Poi raccontò pure un paio di barzellette abbastanza piccanti e mi disse che, nonostante la vecchiaia, sarebbe ancora stato in grado di portarmi a cena e darsi da fare nel dopo cena!!! :)))

    miao
    mmt

  6. abreast ha detto:

    sai che sul “ponticello” di cui hai parlato tu io ci sono passato tante volte? hai descritto il “mio mondo”, va a finire che ci scopriamo anche vicini di casa!!!

  7. maredidirac ha detto:

    …e quelli che ti salutano: “buondì signorina!” e si tolgono il cappello?
    è una cosa emozionante!

  8. freedom75 ha detto:

    bello il tuo racconto…a me capita spesso, perchè attiro le persone…sono (ero???) logorroica fino a far sanguinare le orecchie, e ascolto. E parlo. E sentire le storie di chi ha più anni vissuti…mi piace, è storia, comunque, e il calore che ti trasmettono queste persone, lo ricorderai anche a novant’anni…
    :***

  9. piccerella ha detto:

    sono queste le cose che riempiono il cuore 🙂

    asietta

  10. Loreanne ha detto:

    Il papà artigiano vecchio stampo, che si domanda se c’è bisogno della laurea in fisica per fare gli occhiali…è strepitoso!!!

  11. sibillacumina ha detto:

    E’ splendido quello che hai scritto Alex!!anche io mi commuovo quando ascolto “Il vecchio e il Bambino” e un pò mi sono commossa anche adesso leggendo le tue parole :p
    rifletto
    e ti mando un abbraccio
    S.

  12. Demona ha detto:

    Lo vedo…immagino la scena…lo capisco…

  13. ofelia71 ha detto:

    mi hai fatto ricordare il monologo di ascanio celestini “radio clandestina” dove si parla di periferia-città… meno male nn sentivi lo spirito del natale ! grazie per questo bel regalo che hai messo sotto l’albero di tutti quelli che ti leggono
    :-*

  14. annadellaporta ha detto:

    “l’uomo è infelice di necessità” lo diceva un filosofo …ma non so scrivere il nome!
    ciao!

  15. laura48 ha detto:

    Bellissimo sul serio questo post.
    Ho abitato vari anni a Tor de schiavi e confermo che è diventata una zona piena di vita ed abitata da persone, che ancora hanno un cuore.
    Buon caffè:-)))

  16. santamargherita ha detto:

    Stamattina a Milano -1 grado. Pero’ c’è un cielo azzurro terso e un sole splendido

  17. ilpizzo ha detto:

    Freddo cane anche questa mattina, stare in stazione ad aspettare il treno e’ proprio una figata.

    Adesso pero’ voglio un po’ di neve.

    Buona giornata

  18. kymma ha detto:

    Buongiorno!!! Forse domani passo, altrimenti se non mi è possibile le faccio i miei auguri e ci sentiamo a Gennaio. Ciao ciao by imma.

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